Ciak, si gira la storia di Moncher
Ciak, si gira la storia di Moncher
Sono partite a Coredo le riprese del documentario sull’inventore dell’elicoplano
di Paolo Forno
COREDO. Sono iniziate ieri le riprese di “Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita. La straordinaria storia umana dell’inventore dell’elicoplano”, la docufiction ideata, scritta e diretta dal
regista Mauro Vittorio Quattrina.
Il progetto, realizzato dal comune di Coredo con il contributo della Provincia autonoma di Trento, dell’Associazione «Storia Viva» di Verona e dall’Associazione Storico Culturale «Memores» di
Ala, racconterà le imprese e la storia umana del pioniere trentino del volo Guido Moncher.
Oltre ad attori professionisti per le parti principali, la docufiction ospita diverse “comparse” di Coredo e dintorni (il comune di Coredo ha voluto fortemente coinvolgere il Gruppo
Filodrammatico Coredano). Le riprese stanno interessando alcune delle zone più suggestive di Coredo: ieri Casa Marta nella suggestiva cornice del Museo Etnografico, da oggi la troupe sarà
impegnata nel centro storico, negli interni della ex canonica (zona cimitero) e, naturalmente, presso il parco “Alla Torre”, il luogo che ospitò il primo volo dell’elicoplano di Guido Moncher.
Soddisfatto il regista Mauro Quattina: “Domani effettueremo le riprese con il modellino dell’elicopolano di Moncher realizzato appositamente per questo progetto. I lavori stanno procedendo molto
bene”.
Il modellino in scala e la riproduzione della torre di controllo verranno donati al comune di Coredo al termine delle riprese. Coevo dei Fratelli Wright ed ispiratore di Gianni Caproni, Guido
Moncher nato a Coredo il 19 dicembre 1873, fu un personaggio incredibile: padre ancestrale dell'aeronautica, inventore dell'elicoplano e del primo velivolo italiano, della prima "torre di
controllo", spaziò con i suoi interessi dalla musica -fondò un'accademia musicale a Trento e fu amico di Mascagni, Puccini, e altri compositori- diede vita al primo supermercato “al Buon Mercato”
(dando origini al famoso detto popolare) nel quale si vendeva a rate. Pur sentendosi italiano partecipò alla Grande Guerra con l'esercito Austro Ungarico in Galizia. Ritornato in Italia,
sfruttato da amici insinceri e da affaristi di pochi scrupoli, sentendosi tradito nelle sue convinzioni filo italiane, si ritirò in Austria dove morì l'11 novembre del 1945. La presentazione del
documentario a novembre.
Sarà realizzata una docufiction su Guido Moncher
21/08/2012
E' il pioniere trentino dell'aviazione che ispirò anche il progettista e costruttore aeronautico Gianni Caproni
Il regista Mauro Vittorio Quattrina tratteggerà, in una docufiction dal titolo «Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita. La straordinaria storia umana dell’inventore dell’elicoplano», la
figura del pioniere trentino dell'aviazione.
La prima proiezione è prevista per l’autunno, nell’ambito delle iniziative culturali che celebreranno il ventesimo anniversario dall’apertura del Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni a
Trento.
Il 5 settembre il casting per trovare l'interprete del personaggio di Gianni Caproni.
Inizieranno a breve, tra Coredo e il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, le riprese per la docufiction «Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita. La straordinaria storia umana
dell’inventore dell’elicoplano», ideata, scritta e diretta dal regista Mauro Vittorio Quattrina.
La docufiction – realizzata dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Coredo, dall’Associazione «Storia Viva» di Verona e dall’Associazione Storico Culturale «Memores» di Ala –
racconterà le imprese e la storia umana del pioniere del volo trentino Guido Moncher.
La docufiction SARà realizzata in due metraggi: quello standard da 57 minuti ed uno da circa 15 minuti, quest’ultimo da destinare al futuro museo dedicato alla figura di Guido Moncher, che il
Comune di Coredo vorrebbe realizzare al parco «Alla Torre», dove originariamente sorgeva la costruzione, alta almeno una dozzina di metri, dalla quale Moncher godeva di una vista incredibile
sul fondovalle e sui prati dai quali progettava di spiccare il suo volo.
Al termine delle riprese, la produzione della docufiction donerà al Comune di Coredo i materiali di scena, quali i modelli in scala della Torre di Moncher e dell’elicoplano, nonché materiale
video di estrema rarità.
La presentazione della docufiction è stata inoltre l’occasione per annunciare il casting per la figura di Gianni Caproni, che si terrà a Trento presso l’omonimo Museo dell’Aeronautica il 5
settembre dalle ore 10,00 alle 13,00.
Guido Moncher: cenni biografici
Inventore del primo elicoplano italiano, Guido Moncher prese parte, insieme ai più celebri aviatori dell’epoca, al Circuito Aereo di Brescia, una delle prime competizioni aeree internazionali
al mondo, che si tenne nel settembre 1909 a Montichiari.
La collaborazione con Gianni Caproni, all’epoca ancora un giovane e sconosciuto ingegnere, iniziò nel novembre 1909 e fu proprio grazie alle modifiche suggerite da Caproni che, il 10 gennaio
1910, l’apparecchio «Elodie» di Moncher riuscì a compiere finalmente il suo primo «lusinghiero volo».
Oggi rimane traccia del sodalizio tra i due trentini pionieri dell’aviazione presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, dove è possibile riconoscere nel motore Rebus installato sul
Caproni Ca.6 – il più antico aeroplano tra quelli esposti – il motore originariamente montato sull’Elodie di Moncher.
Con questo passaggio di consegne, Moncher concluse definitivamente la sua esperienza aeronautica.
Nel primo decennio del nuovo secolo e fino allo scoppio della conflitto mondiale, Moncher fu impegnato anche in tutta una serie di altre iniziative commerciali e sociali: nel 1902 diventò
proprietario della «Tipografia Artistica Tridentina», in cui si stampava il giornale «Il popolo», diretto da Cesare Battisti.
Nel 1903, in un palazzo di via Mantova a Trento, aprì «Al Buon Mercato», uno dei primi negozi al dettaglio del Trentino, in cui si vendeva abbigliamento maschile già confezionato con il
criterio dei prezzi economici e prestabiliti.
Divenuto cittadino di Trento, Moncher venne chiamato ad assumere il comando del Corpo dei Vigili del Fuoco della città e in tale veste partecipò al «Congresso Internazionale Prevenzione ed
Estinzione incendi» che si tenne a Milano nel maggio 1906.
Sempre a Trento, nel 1911, fondò la «Società Musicale Cittadina Giuseppe Verdi», a partire dalla quale, negli anni successivi, nacque la banda musicale di Trento.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Moncher fu richiamato alle armi e l’esperienza che gli derivava dal fatto di essere stato, nei primi anni del secolo, un pioniere dell’automobile,
gli permise di essere assegnato al servizio automobilistico, sul fronte orientale.
Dopo la guerra, Moncher tentò di riprendere le fila delle sue tante attività commerciali e sociali, purtroppo senza successo, anche a causa degli attacchi diffamatori dei quali fu
oggetto.
Deluso e rammaricato, nel 1921, si trasferì con la famiglia a Vienna da dove, nel 1932, pubblicò «La vera prova», testo di autodifesa scritto allo scopo di dimostrare l’infondatezza delle
accuse che gli erano state mosse.
Moncher morì a Vienna, l’11 novembre 1945.
Sono presenti l'Assessore alla Cultura della Provincia di Trento Franco Panizza, il regista Mauro Vittorio Quattrina, il Vice Sindaco del Comune di Coredo Paolo
Forno e la Dott.ssa Neva Capra rappresentante il Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni di Trento. Erano presenti anche lo storico Lorenzo Baratter e la Presidentessa dell'Associazione Culturale
Storia Viva anche in rappresentanza dell'Associazione Culturale Memores
http://www.cybernaua.it/rubriche/rubricadett.php?idnews=3712
Il volo di una vita
La straordinaria storia umana dell’inventore dell’elicoplano, Guido Moncher da Coredo
09-11-2012 - Domenica 11 novembre, ad ore 18.00, verrà presentato presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni in prima nazionale il docufiction “Guido Moncher da
Coredo: il volo di una vita. La straordinaria storia umana dell’inventore dell’elicoplano” ideato, scritto e diretto dal regista Mauro Vittorio Quattrina e prodotto dalla Provincia autonoma di
Trento, dal Comune di Coredo, dall’Associazione Culturale “Storia Viva” di Verona e dall’Associazione Storico Culturale “Memores” di Ala.
Il documentario racconta le imprese e la storia umana del pioniere del volo trentino Guido Moncher.
Le riprese – effettuate durante l’estate – si sono svolte tra Coredo, in Val di Non, Trento e Vienna e sono state precedute da un anno e mezzo di ricerca storica.
Nel cast ci sono alcuni attori professionisti (come Roberto Vandelli e Fabio Sidoti – quest’ultimo nel ruolo di Guido Moncher); alcune comparse illustri (quali la consigliera provinciale Caterina
Dominici) e molti dilettanti talentuosi provenienti dalla filodrammatica di Coredo (su tutti Ivana Rizzardi, che ha interpretato la parte della moglie di Moncher, Elodie Mayr).
La figura di Gianni Caproni – che con Moncher collaborò dall’autunno del 1909 fino alla primavera del 1910 – è interpretata da Mauro Bert, di Trento, selezionato a seguito di un casting
organizzato presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, ad inizio settembre, per individuare l’attore a cui affidare la parte dell’ingegnere originario di Arco.
La docufiction è stata realizzata in due metraggi: quello standard da 57 minuti ed uno da circa 15 minuti, quest’ultimo da destinare al futuro museo dedicato alla figura di Guido Moncher, che il
Comune di Coredo vorrebbe realizzare al parco “Alla Torre”, dove originariamente sorgeva la costruzione, alta una dozzina di metri, dalla quale Moncher godeva di una vista incredibile sul
fondovalle e sui prati dai quali progettava di spiccare il suo volo.
Troveranno destinazione espositiva nell’ambito del futuro museo “Moncher” anche i materiali di scena donati dalla produzione del docufiction: due modelli in scala, rispettivamente della Torre di
Moncher e dell’elicoplano, realizzati dall’artista veronese Massimo Marchiori.
Guido Moncher: cenni biografici
Inventore del primo elicoplano italiano, Guido Moncher prese parte, insieme ai più celebri aviatori dell’epoca, al Circuito Aereo di Brescia, una delle prime competizioni aeree internazionali al
mondo, che si tenne nel settembre 1909 a Montichiari.
La collaborazione con Gianni Caproni, all’epoca ancora un giovane e sconosciuto ingegnere, iniziò nel novembre 1909 e fu proprio grazie alle modifiche che gli suggerì questo se, il 10 gennaio
1910, l’apparecchio “Elodie” di Moncher riuscì a compiere finalmente il suo primo “lusinghiero volo”. Oggi rimane traccia del sodalizio tra i due trentini pionieri dell’aviazione presso il Museo
dell’Aeronautica Gianni Caproni, dove è possibile riconoscere nel motore Rebus installato sul Caproni Ca.6 – il più antico aeroplano tra quelli esposti – il motore originariamente montato
sull’Elodie di Moncher. Con questo passaggio di consegne, Moncher concluse definitivamente la sua esperienza aeronautica.
Nel primo decennio del nuovo secolo e fino allo scoppio della conflitto mondiale, Moncher fu impegnato anche in tutta una serie di altre iniziative commerciali e sociali: nel 1902 diventò
proprietario della “Tipografia Artistica Tridentina”, in cui si stampava il giornale “Il popolo”, diretto da Cesare Battisti. Nel 1903, in un palazzo di via Mantova a Trento, aprì “Al Buon
Mercato”, uno dei primi negozi al dettaglio del Trentino, in cui si vendeva abbigliamento maschile già confezionato con il criterio dei prezzi economici e prestabiliti. Divenuto cittadino di
Trento, Moncher venne chiamato ad assumere il comando del Corpo dei Vigili del Fuoco della città e in tale veste partecipò al “Congresso Internazionale Prevenzione ed Estinzione incendi” che si
tenne a Milano nel maggio 1906. Sempre a Trento, nel 1911, fondò la “Società Musicale Cittadina Giuseppe Verdi”, a partire dalla quale, negli anni successivi, nacque la banda musicale di
Trento.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Moncher fu richiamato alle armi e l’esperienza che gli derivava dal fatto di essere stato, nei primi anni del secolo, un pioniere dell’automobile, gli
permise di essere assegnato al servizio automobilistico, sul fronte orientale.
Dopo la guerra, Moncher tentò di riprendere le fila delle sue tante attività commerciali e sociali, purtroppo senza successo, anche a causa degli attacchi diffamatori dei quali fu oggetto. Deluso
e rammaricato, nel 1921, si trasferì con la famiglia a Vienna da dove, nel 1932, pubblicò “La vera prova”, testo di autodifesa scritto allo scopo di dimostrare l’infondatezza delle accuse che gli
erano state mosse.
Moncher morì a Vienna, l’11 novembre 1945.
Neva Capra
«Guido Moncher da Coredo, il volo di una vita»
12/11/2012
Oggi la prima nazionale della «docufiction» al Museo dell’Aeronautica G. Caproni
È stata proiettata oggi alle 18, presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, la prima della docufiction «Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita». La straordinaria storia umana
dell’inventore dell’elicoplano», ideato, scritto e diretto dal regista Mauro Vittorio Quattrina e prodotto dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Coredo, dall’Associazione
Culturale Storia Viva di Verona e dall’Associazione Storico Culturale «Memores» di Ala.
Il documentario racconta le imprese e la storia umana del pioniere del volo trentino, Guido Moncher.
Le riprese – effettuate durante l’estate – si sono svolte tra Coredo, Trento e Vienna e sono state precedute da un anno e mezzo di ricerca storica.
Nel cast vi sono alcuni attori professionisti (come Roberto Vandelli e Fabio Sidoti – quest’ultimo nel ruolo di Guido Moncher), alcune comparse illustri (quali la consigliera provinciale
Caterina Dominici) e molti dilettanti talentuosi provenienti dalla filodrammatica di Coredo (su tutti Ivana Rizzardi, che ha interpretato la parte della moglie di Moncher, Elodie Mayr).
La figura di Gianni Caproni – che con Moncher collaborò dall’autunno del 1909 fino alla primavera del 1910 – è interpretata da Mauro Bert, di Trento, selezionato a seguito di un casting
organizzato presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, a inizio settembre, per individuare l’attore a cui affidare la parte dell’ingegnere originario di Arco.
La docufiction è stata realizzata in due metraggi: quello standard da 57 minuti ed uno da circa 15 minuti, quest’ultimo da destinare al futuro museo dedicato alla figura di Guido Moncher, che
il Comune di Coredo vorrebbe realizzare al parco «Alla Torre», dove originariamente sorgeva la costruzione, alta una dozzina di metri, dalla quale Moncher godeva di una vista incredibile sul
fondovalle e sui prati dai quali progettava di spiccare il suo volo.
Troveranno destinazione espositiva nell’ambito del futuro museo «Moncher» anche i materiali di scena donati dalla produzione del docufiction: due modelli in scala, rispettivamente della Torre
di Moncher e dell’elicoplano, realizzati dall’artista veronese Massimo Marchiori.
Guido Moncher: cenni biografici
Inventore del primo elicoplano italiano, Guido Moncher prese parte, insieme ai più celebri aviatori dell’epoca, al Circuito Aereo di Brescia, una delle prime competizioni aeree internazionali
al mondo, che si tenne nel settembre 1909 a Montichiari.
La collaborazione con Gianni Caproni, all’epoca ancora un giovane e sconosciuto ingegnere, iniziò nel novembre 1909 e fu proprio grazie alle modifiche che gli suggerì questo se, il 10 gennaio
1910, l’apparecchio «Elodie» di Moncher riuscì a compiere finalmente il suo primo «lusinghiero volo.
Oggi rimane traccia del sodalizio tra i due trentini pionieri dell’aviazione presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, dove è possibile riconoscere nel motore Rebus installato sul
Caproni Ca.6 (il più antico aeroplano tra quelli esposti) il motore originariamente montato sull’Elodie di Moncher.
Con questo passaggio di consegne, Moncher concluse definitivamente la sua esperienza aeronautica.
Nel primo decennio del nuovo secolo e fino allo scoppio della conflitto mondiale, Moncher fu impegnato in una serie di altre iniziative commerciali e sociali: nel 1902 diventò proprietario
della «Tipografia Artistica Tridentina», in cui si stampava il giornale «Il popolo», diretto da Cesare Battisti.
Nel 1903, aprì «Al Buon Mercato», uno dei primi negozi al dettaglio del Trentino, in cui si vendeva abbigliamento maschile già confezionato con il criterio dei prezzi economici e
prestabiliti.
Divenuto cittadino di Trento, Moncher venne chiamato ad assumere il comando del Corpo dei Vigili del Fuoco della città.
Sempre a Trento, nel 1911, fondò la «Società Musicale Cittadina Giuseppe Verdi», a partire dalla quale, negli anni successivi, nacque la banda musicale di Trento.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Moncher fu richiamato alle armi e l’esperienza che gli derivava dal fatto di essere stato, nei primi anni del secolo, un pioniere dell’automobile,
gli permise di essere assegnato al servizio automobilistico, sul fronte orientale.
Dopo la guerra, Moncher tentò di riprendere le fila delle sue tante attività commerciali e sociali, purtroppo senza successo, anche a causa degli attacchi diffamatori dei quali fu
oggetto.
Nel 1921, si trasferì con la famiglia a Vienna da dove, nel 1932, pubblicò «La vera prova», testo di autodifesa scritto allo scopo di dimostrare l’infondatezza delle accuse che gli erano
state mosse.
Morì a Vienna, l’11 novembre 1945.
TRENTINO
coredo
Successo di pubblico per la prima del film su Moncher
COREDO. L'assessore alla cultura Franco Panizza ha partecipato, in questo fine settimana, a due importanti appuntamenti con la storia dell'aeronautica trentina. Sabato sera, infatti, nel teatro
di...
COREDO. L'assessore alla cultura Franco Panizza ha partecipato, in questo fine settimana, a due importanti appuntamenti con la storia dell'aeronautica trentina. Sabato sera, infatti, nel teatro
di Coredo, ha assistito alla proiezione in anteprima della docu-fiction realizzata dal regista Mauro Vittorio Quattrina su Guido Moncher, importante figura di pioniere dell'aeronautica italiana,
dal titolo «Guido Moncher da Coredo: il volo della vita». Lo stesso film, con è stato poi proiettato domenica pomeriggio al museo "G.Caproni" di Mattarello.
A Coredo erano presenti, accanto all'assessore Panizza, il sindaco reggente del centro anaune Paolo Forno, il regista Quattrina e Christine Moncherio, erede di Guido Moncher. A Mattarello hanno
parlato anche Marco Andreatta, presidente del Museo della Scienza, Neva Capra, responsabile dello sviluppo dei progetti didattici del Museo, e Laura Cretti, assessore alla cultura della Comunità
della Val di Non.
«Guido Moncher fu un pioniere del volo – ha tra l'altro detto l'assessore Panizza nel suo intervento, – uno di quei trentini che per genialità e coraggio seppe conquistarsi un posto di primo
piano nel mondo dell'aeronautica, e non solo. Fu un personaggio eclettico, il Moncher: progettista e inventore, ma anche editore, commerciante, comandante dei vigili del fuoco. Averne recuperata
la storia e le idee è stato un atto doveroso: ecco perché il mio plauso va alla perizia con cui Mauro Vittorio Quattrina ha saputo trasformare la vita del nostro grande noneso in un romanzo per
immagini e per idee, mettendo sotto la luce dei riflettori una galleria di personaggi che ci aiutano a meglio comprendere quell'importante frammento di Novecento che individuò nel volo il modo
per far crescere l'intera società».
13 novembre 2012