Ciak, si gira la storia di Moncher

Ciak, si gira la storia di Moncher

Sono partite a Coredo le riprese del documentario sull’inventore dell’elicoplano






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di Paolo Forno

COREDO. Sono iniziate ieri le riprese di “Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita. La straordinaria storia umana dell’inventore dell’elicoplano”, la docufiction ideata, scritta e diretta dal regista Mauro Vittorio Quattrina.

Il progetto, realizzato dal comune di Coredo con il contributo della Provincia autonoma di Trento, dell’Associazione «Storia Viva» di Verona e dall’Associazione Storico Culturale «Memores» di Ala, racconterà le imprese e la storia umana del pioniere trentino del volo Guido Moncher.

Oltre ad attori professionisti per le parti principali, la docufiction ospita diverse “comparse” di Coredo e dintorni (il comune di Coredo ha voluto fortemente coinvolgere il Gruppo Filodrammatico Coredano). Le riprese stanno interessando alcune delle zone più suggestive di Coredo: ieri Casa Marta nella suggestiva cornice del Museo Etnografico, da oggi la troupe sarà impegnata nel centro storico, negli interni della ex canonica (zona cimitero) e, naturalmente, presso il parco “Alla Torre”, il luogo che ospitò il primo volo dell’elicoplano di Guido Moncher.

Soddisfatto il regista Mauro Quattina: “Domani effettueremo le riprese con il modellino dell’elicopolano di Moncher realizzato appositamente per questo progetto. I lavori stanno procedendo molto bene”.

Il modellino in scala e la riproduzione della torre di controllo verranno donati al comune di Coredo al termine delle riprese. Coevo dei Fratelli Wright ed ispiratore di Gianni Caproni, Guido Moncher nato a Coredo il 19 dicembre 1873, fu un personaggio incredibile: padre ancestrale dell'aeronautica, inventore dell'elicoplano e del primo velivolo italiano, della prima "torre di controllo", spaziò con i suoi interessi dalla musica -fondò un'accademia musicale a Trento e fu amico di Mascagni, Puccini, e altri compositori- diede vita al primo supermercato “al Buon Mercato” (dando origini al famoso detto popolare) nel quale si vendeva a rate. Pur sentendosi italiano partecipò alla Grande Guerra con l'esercito Austro Ungarico in Galizia. Ritornato in Italia, sfruttato da amici insinceri e da affaristi di pochi scrupoli, sentendosi tradito nelle sue convinzioni filo italiane, si ritirò in Austria dove morì l'11 novembre del 1945. La presentazione del documentario a novembre.

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Sarà realizzata una docufiction su Guido Moncher

E' il pioniere trentino dell'aviazione che ispirò anche il progettista e costruttore aeronautico Gianni Caproni

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Il regista Mauro Vittorio Quattrina tratteggerà, in una docufiction dal titolo «Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita. La straordinaria storia umana dell’inventore dell’elicoplano», la figura del pioniere trentino dell'aviazione.
La prima proiezione è prevista per l’autunno, nell’ambito delle iniziative culturali che celebreranno il ventesimo anniversario dall’apertura del Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni a Trento.
 
Il 5 settembre il casting per trovare l'interprete del personaggio di Gianni Caproni.
Inizieranno a breve, tra Coredo e il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, le riprese per la docufiction «Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita. La straordinaria storia umana dell’inventore dell’elicoplano», ideata, scritta e diretta dal regista Mauro Vittorio Quattrina.
 
La docufiction – realizzata dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Coredo, dall’Associazione «Storia Viva» di Verona e dall’Associazione Storico Culturale «Memores» di Ala – racconterà le imprese e la storia umana del pioniere del volo trentino Guido Moncher.
La docufiction SARà realizzata in due metraggi: quello standard da 57 minuti ed uno da circa 15 minuti, quest’ultimo da destinare al futuro museo dedicato alla figura di Guido Moncher, che il Comune di Coredo vorrebbe realizzare al parco «Alla Torre», dove originariamente sorgeva la costruzione, alta almeno una dozzina di metri, dalla quale Moncher godeva di una vista incredibile sul fondovalle e sui prati dai quali progettava di spiccare il suo volo.
 
Al termine delle riprese, la produzione della docufiction donerà al Comune di Coredo i materiali di scena, quali i modelli in scala della Torre di Moncher e dell’elicoplano, nonché materiale video di estrema rarità.
La presentazione della docufiction è stata inoltre l’occasione per annunciare il casting per la figura di Gianni Caproni, che si terrà a Trento presso l’omonimo Museo dell’Aeronautica il 5 settembre dalle ore 10,00 alle 13,00.
 
 Guido Moncher: cenni biografici
Inventore del primo elicoplano italiano, Guido Moncher prese parte, insieme ai più celebri aviatori dell’epoca, al Circuito Aereo di Brescia, una delle prime competizioni aeree internazionali al mondo, che si tenne nel settembre 1909 a Montichiari.
La collaborazione con Gianni Caproni, all’epoca ancora un giovane e sconosciuto ingegnere, iniziò nel novembre 1909 e fu proprio grazie alle modifiche suggerite da Caproni che, il 10 gennaio 1910, l’apparecchio «Elodie» di Moncher riuscì a compiere finalmente il suo primo «lusinghiero volo».
Oggi rimane traccia del sodalizio tra i due trentini pionieri dell’aviazione presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, dove è possibile riconoscere nel motore Rebus installato sul Caproni Ca.6 – il più antico aeroplano tra quelli esposti – il motore originariamente montato sull’Elodie di Moncher.
Con questo passaggio di consegne, Moncher concluse definitivamente la sua esperienza aeronautica.
 
Nel primo decennio del nuovo secolo e fino allo scoppio della conflitto mondiale, Moncher fu impegnato anche in tutta una serie di altre iniziative commerciali e sociali: nel 1902 diventò proprietario della «Tipografia Artistica Tridentina», in cui si stampava il giornale «Il popolo», diretto da Cesare Battisti.
Nel 1903, in un palazzo di via Mantova a Trento, aprì «Al Buon Mercato», uno dei primi negozi al dettaglio del Trentino, in cui si vendeva abbigliamento maschile già confezionato con il criterio dei prezzi economici e prestabiliti.
Divenuto cittadino di Trento, Moncher venne chiamato ad assumere il comando del Corpo dei Vigili del Fuoco della città e in tale veste partecipò al «Congresso Internazionale Prevenzione ed Estinzione incendi» che si tenne a Milano nel maggio 1906.
Sempre a Trento, nel 1911, fondò la «Società Musicale Cittadina Giuseppe Verdi», a partire dalla quale, negli anni successivi, nacque la banda musicale di Trento.
 
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Moncher fu richiamato alle armi e l’esperienza che gli derivava dal fatto di essere stato, nei primi anni del secolo, un pioniere dell’automobile, gli permise di essere assegnato al servizio automobilistico, sul fronte orientale.
Dopo la guerra, Moncher tentò di riprendere le fila delle sue tante attività commerciali e sociali, purtroppo senza successo, anche a causa degli attacchi diffamatori dei quali fu oggetto.
Deluso e rammaricato, nel 1921, si trasferì con la famiglia a Vienna da dove, nel 1932, pubblicò «La vera prova», testo di autodifesa scritto allo scopo di dimostrare l’infondatezza delle accuse che gli erano state mosse.
Moncher morì a Vienna, l’11 novembre 1945.

Servizio realizzato da RAI3 settimanale
Servizio realizzato da RAI3 settimanale

Conferenza stampa del 21.08.2012

Sono presenti l'Assessore alla Cultura della Provincia di Trento Franco Panizza, il regista Mauro Vittorio Quattrina, il Vice Sindaco del Comune di Coredo Paolo Forno e la Dott.ssa Neva Capra rappresentante il Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni di Trento. Erano presenti anche lo storico Lorenzo Baratter e la Presidentessa dell'Associazione Culturale Storia Viva anche in rappresentanza dell'Associazione Culturale Memores


Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita

Guido Moncher da Coredo: il volo di una vitaIl Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni invita a partecipare alla prima nazionale del Docufiction realizzato dal regista Mauro Vittorio Quattrina il giorno 11 novembre 2012 ore 18,00 "Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita. La straordinaria storia umana dell'inventore dell'elicoplano."


Coevo dei Fratelli Wright ed ispiratore di Gianni Caproni, Guido Moncher nato a Coredo (TN) nel 1873, fu un personaggio incredibile: padre ancestrale dell'aeronautica, inventore dell'elicoplano e del primo velivolo italiano, spaziò con i suoi interessi dalla musica - fondò un'accademia musicale a Trento e fu amico di Mascagni, Puccini, Verdi e tanti altri - diede vita al primo supermercato «al Buon Mercato» rimasto anche come detto popolare, nel quale si vendevano i prodotti  rateizzati. Pur sentendosi italiano partecipò alla Grande Guerra con l'esercito Austro Ungarico in Galizia. Ritornato in Italia, sfruttato da amici insinceri e da affaristi di pochi scrupoli, sentendosi tradito nelle sue convinzioni filo italiane, si ritirò in Austria dove morì l'11 novembre del 1945 a Vienna. 

http://www.tuttostoria.net/approfondimenti.aspx?code=1580



*PRESENTAZIONE DEL DOCUFILM GUIDO MONCHER DA COREDO: IL VOLO DI UNA VITA. LA STRAORDINARIA STORIA UMANA DELL'INVENTORE DELL'ELICOPLANO.


Domenica 11 novembre 2012, alle ore 18.00 al Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni

Prima nazionale del Docufiction realizzato dal regista Mauro Vittorio Quattrina "Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita.
La straordinaria storia umana dell'inventore dell'elicoplano.
Coevo dei Fratelli Wright ed ispiratore di Gianni Caproni, Guido Moncher nato a Coredo (TN) nel 1873, fu un personaggio incredibile: padre ancestrale dell'aeronautica, inventore dell'elicoplano e del primo velivolo italiano, spaziò con i suoi interessi dalla musica - fondò un'accademia musicale a Trento e fu amico di Mascagni, Puccini, Verdi e tanti altri - diede vita al primo supermercato «al Buon Mercato» rimasto anche come detto popolare, nel quale si vendevano i prodotti rateizzati.
Pur sentendosi italiano partecipò alla Grande Guerra con l'esercito Austro Ungarico in Galizia.
Ritornato in Italia, sfruttato da amici insinceri e da affaristi di pochi scrupoli, sentendosi tradito nelle sue convinzioni filo italiane, si ritirò in Austria dove morì l'11 novembre del 1945 a Vienna.


Documento inserito il 31/10/2012
http://www.cybernaua.it/rubriche/rubricadett.php?idnews=3712
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foto di: N.Capra

Il volo di una vita
La straordinaria storia umana dell’inventore dell’elicoplano, Guido Moncher da Coredo


09-11-2012 - Domenica 11 novembre, ad ore 18.00, verrà presentato presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni in prima nazionale il docufiction “Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita. La straordinaria storia umana dell’inventore dell’elicoplano” ideato, scritto e diretto dal regista Mauro Vittorio Quattrina e prodotto dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Coredo, dall’Associazione Culturale “Storia Viva” di Verona e dall’Associazione Storico Culturale “Memores” di Ala.
Il documentario racconta le imprese e la storia umana del pioniere del volo trentino Guido Moncher.
Le riprese – effettuate durante l’estate – si sono svolte tra Coredo, in Val di Non, Trento e Vienna e sono state precedute da un anno e mezzo di ricerca storica.
Nel cast ci sono alcuni attori professionisti (come Roberto Vandelli e Fabio Sidoti – quest’ultimo nel ruolo di Guido Moncher); alcune comparse illustri (quali la consigliera provinciale Caterina Dominici) e molti dilettanti talentuosi provenienti dalla filodrammatica di Coredo (su tutti Ivana Rizzardi, che ha interpretato la parte della moglie di Moncher, Elodie Mayr).
La figura di Gianni Caproni – che con Moncher collaborò dall’autunno del 1909 fino alla primavera del 1910 – è interpretata da Mauro Bert, di Trento, selezionato a seguito di un casting organizzato presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, ad inizio settembre, per individuare l’attore a cui affidare la parte dell’ingegnere originario di Arco.
La docufiction è stata realizzata in due metraggi: quello standard da 57 minuti ed uno da circa 15 minuti, quest’ultimo da destinare al futuro museo dedicato alla figura di Guido Moncher, che il Comune di Coredo vorrebbe realizzare al parco “Alla Torre”, dove originariamente sorgeva la costruzione, alta una dozzina di metri, dalla quale Moncher godeva di una vista incredibile sul fondovalle e sui prati dai quali progettava di spiccare il suo volo.
Troveranno destinazione espositiva nell’ambito del futuro museo “Moncher” anche i materiali di scena donati dalla produzione del docufiction: due modelli in scala, rispettivamente della Torre di Moncher e dell’elicoplano, realizzati dall’artista veronese Massimo Marchiori.

Guido Moncher: cenni biografici
Inventore del primo elicoplano italiano, Guido Moncher prese parte, insieme ai più celebri aviatori dell’epoca, al Circuito Aereo di Brescia, una delle prime competizioni aeree internazionali al mondo, che si tenne nel settembre 1909 a Montichiari.
La collaborazione con Gianni Caproni, all’epoca ancora un giovane e sconosciuto ingegnere, iniziò nel novembre 1909 e fu proprio grazie alle modifiche che gli suggerì questo se, il 10 gennaio 1910, l’apparecchio “Elodie” di Moncher riuscì a compiere finalmente il suo primo “lusinghiero volo”. Oggi rimane traccia del sodalizio tra i due trentini pionieri dell’aviazione presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, dove è possibile riconoscere nel motore Rebus installato sul Caproni Ca.6 – il più antico aeroplano tra quelli esposti – il motore originariamente montato sull’Elodie di Moncher. Con questo passaggio di consegne, Moncher concluse definitivamente la sua esperienza aeronautica.
Nel primo decennio del nuovo secolo e fino allo scoppio della conflitto mondiale, Moncher fu impegnato anche in tutta una serie di altre iniziative commerciali e sociali: nel 1902 diventò proprietario della “Tipografia Artistica Tridentina”, in cui si stampava il giornale “Il popolo”, diretto da Cesare Battisti. Nel 1903, in un palazzo di via Mantova a Trento, aprì “Al Buon Mercato”, uno dei primi negozi al dettaglio del Trentino, in cui si vendeva abbigliamento maschile già confezionato con il criterio dei prezzi economici e prestabiliti. Divenuto cittadino di Trento, Moncher venne chiamato ad assumere il comando del Corpo dei Vigili del Fuoco della città e in tale veste partecipò al “Congresso Internazionale Prevenzione ed Estinzione incendi” che si tenne a Milano nel maggio 1906. Sempre a Trento, nel 1911, fondò la “Società Musicale Cittadina Giuseppe Verdi”, a partire dalla quale, negli anni successivi, nacque la banda musicale di Trento.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Moncher fu richiamato alle armi e l’esperienza che gli derivava dal fatto di essere stato, nei primi anni del secolo, un pioniere dell’automobile, gli permise di essere assegnato al servizio automobilistico, sul fronte orientale.
Dopo la guerra, Moncher tentò di riprendere le fila delle sue tante attività commerciali e sociali, purtroppo senza successo, anche a causa degli attacchi diffamatori dei quali fu oggetto. Deluso e rammaricato, nel 1921, si trasferì con la famiglia a Vienna da dove, nel 1932, pubblicò “La vera prova”, testo di autodifesa scritto allo scopo di dimostrare l’infondatezza delle accuse che gli erano state mosse.
Moncher morì a Vienna, l’11 novembre 1945.


Neva Capra

UFFICIO STAMPA DELLA PROVINCIA DI TRENTO

http://www.uffstampa.provincia.tn.it/CSW/c_stampa.nsf/416AD28B715DF727C12574BE0028F2B0/5160337BEC98064FC1257AB4001D9197




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COMUNICATO nr.3502

del 12/11/2012

allegati

"Con il film di Quattrina la Memoria si fa narrazione", ha detto l'assessore Panizza parlando a Coredo e a Mattarello
DOPPIA PRESENTAZIONE PER LA DOCU-FICTION SU GUIDO MONCHER DA COREDO


L'assessore alla cultura Franco Panizza ha partecipato, in questo fine settimana, a due importanti appuntamenti con la storia dell'aeronautica trentina. Sabato sera, infatti, nel teatro di Coredo, ha assistito alla proiezione in anteprima della docu-fiction realizzata dal regista Mauro Vittorio Quattrina su Guido Moncher, importante figura di pioniere dell'aeronautica italiana, dal titolo "Guido Moncher da Coredo: il volo della vita". Lo stesso film, con analogo grande successo di pubblico, è stato poi proiettato domenica pomeriggio al museo "G.Caproni" di Mattarello. A Coredo erano presenti, accanto all'assessore Panizza, il sindaco reggente del centro anaune Paolo Forno, il regista Quattrina e Christine Moncherio, erede di Guido Moncher. A Mattarello hanno parlato anche Marco Andreatta, presidente del Museo della Scienza, Neva Capra, responsabile dello sviluppo dei progetti didattici del Museo, e Laura Cretti, assessore alla cultura della Comunità della Val di Non.


"Guido Moncher fu un pioniere del volo – ha tra l'altro detto l'assessore Panizza nel suo intervento, – uno di quei trentini che per genialità e coraggio seppe conquistarsi un posto di primo piano nel mondo dell'aeronautica, e non solo. Fu un personaggio eclettico, il Moncher: progettista e inventore, ma anche editore, commerciante, comandante dei vigili del fuoco, fondatore della Società musicale cittadina Giuseppe Verdi. Averne recuperata la storia e le idee è stato un atto doveroso: ecco perché il mio plauso va all'ormai consolidata e riconosciuta perizia con cui Mauro Vittorio Quattrina ha saputo trasformare la vita del nostro grande noneso in un romanzo per immagini e per idee, mettendo sotto la luce dei riflettori una galleria di personaggi che ci aiutano a meglio comprendere quell'importante frammento di Novecento che individuò nel volo il modo per far crescere l'intera società".
La Memoria si fa narrazione, ha quindi concluso Panizza: "Dopo la docufiction su Guido Moncher stiamo lavorando anche a un film sulla vita di Gianni Caproni, convinti come siamo che il Trentino grazie a questi due suoi figli abbia scritto pagine importanti nella storia dell'aeronautica, che vanno conosciute e valorizzate. Su Moncher, poi, verrà aperto un museo a Coredo, in cui troveranno spazio tutti i materiali d'archivio che gli eredi hanno voluto mettere a disposizione della comunità".

Dopo le fabbriche belliche nelle gallerie dalla Gardesana occidentale (raccontate nel film "Tunnel factories") e dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale lungo l'asta dell'Adige (narrati nel film "La battaglia del Brennero"), Mauro Vittorio Quattrina in questo suo ultimo lavoro concentra l'attenzione su un'unica figura di "scienziato", pioniere del volo e costruttore di velivoli, Guido Moncher da Coredo. Ieri, al Museo "G.Caproni" di Mattarello la docu-fiction incentrata sul quest'eclettico personaggio ha ricevuto il suo battesimo, accolto al termine della proiezione con un lungo applauso. erano presenti in sala, oltre all'assessore Panizza e al regista Quattrina,
Ma chi era Guido Moncher? Coevo dei Fratelli Wright e ispiratore di Gianni Caproni, Guido Moncher, nato a Coredo il 19 dicembre 1873, fu un personaggio incredibile. "Padre ancestrale dell'aeronautica" come lo definisce Mauro Vittorio Quattrina, inventore dell'elicoplano e del primo velivolo italiano, della prima "torre di controllo", spaziò con i suoi interessi dalla musica - fondò un'accademia musicale a Trento e fu amico di Mascagni, Puccini, ecc... - diede vita al primo supermercato «al Buon Mercato» rimasto anche come detto popolare , nel quale si vendevano i prodotti rateizzati. Pur sentendosi italiano partecipò alla Grande Guerra con l'esercito Austro Ungarico in Galizia. Al termine del conflitto si ritirò in Austria, e precisamente a Vienna, dove morì l'11 novembre del 1945.
(m.n.)
Filmato a cura dell'Ufficio Stampa


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«Guido Moncher da Coredo, il volo di una vita»

Oggi la prima nazionale della «docufiction» al Museo dell’Aeronautica G. Caproni

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È stata proiettata oggi alle 18, presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, la prima della docufiction «Guido Moncher da Coredo: il volo di una vita». La straordinaria storia umana dell’inventore dell’elicoplano», ideato, scritto e diretto dal regista Mauro Vittorio Quattrina e prodotto dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Coredo, dall’Associazione Culturale Storia Viva di Verona e dall’Associazione Storico Culturale «Memores» di Ala.
 
Il documentario racconta le imprese e la storia umana del pioniere del volo trentino, Guido Moncher.
Le riprese – effettuate durante l’estate – si sono svolte tra Coredo, Trento e Vienna e sono state precedute da un anno e mezzo di ricerca storica.
 
Nel cast vi sono alcuni attori professionisti (come Roberto Vandelli e Fabio Sidoti – quest’ultimo nel ruolo di Guido Moncher), alcune comparse illustri (quali la consigliera provinciale Caterina Dominici) e molti dilettanti talentuosi provenienti dalla filodrammatica di Coredo (su tutti Ivana Rizzardi, che ha interpretato la parte della moglie di Moncher, Elodie Mayr).
La figura di Gianni Caproni – che con Moncher collaborò dall’autunno del 1909 fino alla primavera del 1910 – è interpretata da Mauro Bert, di Trento, selezionato a seguito di un casting organizzato presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, a inizio settembre, per individuare l’attore a cui affidare la parte dell’ingegnere originario di Arco.
 
La docufiction è stata realizzata in due metraggi: quello standard da 57 minuti ed uno da circa 15 minuti, quest’ultimo da destinare al futuro museo dedicato alla figura di Guido Moncher, che il Comune di Coredo vorrebbe realizzare al parco «Alla Torre», dove originariamente sorgeva la costruzione, alta una dozzina di metri, dalla quale Moncher godeva di una vista incredibile sul fondovalle e sui prati dai quali progettava di spiccare il suo volo.
Troveranno destinazione espositiva nell’ambito del futuro museo «Moncher» anche i materiali di scena donati dalla produzione del docufiction: due modelli in scala, rispettivamente della Torre di Moncher e dell’elicoplano, realizzati dall’artista veronese Massimo Marchiori.
 

 
 Guido Moncher: cenni biografici
Inventore del primo elicoplano italiano, Guido Moncher prese parte, insieme ai più celebri aviatori dell’epoca, al Circuito Aereo di Brescia, una delle prime competizioni aeree internazionali al mondo, che si tenne nel settembre 1909 a Montichiari.
La collaborazione con Gianni Caproni, all’epoca ancora un giovane e sconosciuto ingegnere, iniziò nel novembre 1909 e fu proprio grazie alle modifiche che gli suggerì questo se, il 10 gennaio 1910, l’apparecchio «Elodie» di Moncher riuscì a compiere finalmente il suo primo «lusinghiero volo.
Oggi rimane traccia del sodalizio tra i due trentini pionieri dell’aviazione presso il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, dove è possibile riconoscere nel motore Rebus installato sul Caproni Ca.6 (il più antico aeroplano tra quelli esposti) il motore originariamente montato sull’Elodie di Moncher.
Con questo passaggio di consegne, Moncher concluse definitivamente la sua esperienza aeronautica.
 
Nel primo decennio del nuovo secolo e fino allo scoppio della conflitto mondiale, Moncher fu impegnato in una serie di altre iniziative commerciali e sociali: nel 1902 diventò proprietario della «Tipografia Artistica Tridentina», in cui si stampava il giornale «Il popolo», diretto da Cesare Battisti.
Nel 1903, aprì «Al Buon Mercato», uno dei primi negozi al dettaglio del Trentino, in cui si vendeva abbigliamento maschile già confezionato con il criterio dei prezzi economici e prestabiliti.
Divenuto cittadino di Trento, Moncher venne chiamato ad assumere il comando del Corpo dei Vigili del Fuoco della città.
Sempre a Trento, nel 1911, fondò la «Società Musicale Cittadina Giuseppe Verdi», a partire dalla quale, negli anni successivi, nacque la banda musicale di Trento.
 
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Moncher fu richiamato alle armi e l’esperienza che gli derivava dal fatto di essere stato, nei primi anni del secolo, un pioniere dell’automobile, gli permise di essere assegnato al servizio automobilistico, sul fronte orientale.
Dopo la guerra, Moncher tentò di riprendere le fila delle sue tante attività commerciali e sociali, purtroppo senza successo, anche a causa degli attacchi diffamatori dei quali fu oggetto.
Nel 1921, si trasferì con la famiglia a Vienna da dove, nel 1932, pubblicò «La vera prova», testo di autodifesa scritto allo scopo di dimostrare l’infondatezza delle accuse che gli erano state mosse.
Morì a Vienna, l’11 novembre 1945.
 

TRENTINO

coredo

Successo di pubblico per la prima del film su Moncher

COREDO. L'assessore alla cultura Franco Panizza ha partecipato, in questo fine settimana, a due importanti appuntamenti con la storia dell'aeronautica trentina. Sabato sera, infatti, nel teatro di...



 



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COREDO. L'assessore alla cultura Franco Panizza ha partecipato, in questo fine settimana, a due importanti appuntamenti con la storia dell'aeronautica trentina. Sabato sera, infatti, nel teatro di Coredo, ha assistito alla proiezione in anteprima della docu-fiction realizzata dal regista Mauro Vittorio Quattrina su Guido Moncher, importante figura di pioniere dell'aeronautica italiana, dal titolo «Guido Moncher da Coredo: il volo della vita». Lo stesso film, con è stato poi proiettato domenica pomeriggio al museo "G.Caproni" di Mattarello.

A Coredo erano presenti, accanto all'assessore Panizza, il sindaco reggente del centro anaune Paolo Forno, il regista Quattrina e Christine Moncherio, erede di Guido Moncher. A Mattarello hanno parlato anche Marco Andreatta, presidente del Museo della Scienza, Neva Capra, responsabile dello sviluppo dei progetti didattici del Museo, e Laura Cretti, assessore alla cultura della Comunità della Val di Non.

«Guido Moncher fu un pioniere del volo – ha tra l'altro detto l'assessore Panizza nel suo intervento, – uno di quei trentini che per genialità e coraggio seppe conquistarsi un posto di primo piano nel mondo dell'aeronautica, e non solo. Fu un personaggio eclettico, il Moncher: progettista e inventore, ma anche editore, commerciante, comandante dei vigili del fuoco. Averne recuperata la storia e le idee è stato un atto doveroso: ecco perché il mio plauso va alla perizia con cui Mauro Vittorio Quattrina ha saputo trasformare la vita del nostro grande noneso in un romanzo per immagini e per idee, mettendo sotto la luce dei riflettori una galleria di personaggi che ci aiutano a meglio comprendere quell'importante frammento di Novecento che individuò nel volo il modo per far crescere l'intera società».

13 novembre 2012


 



Provincia Autonoma di Trento
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Comune di Coredo (TN)
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Studio "Il Volo"
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Associazione Storica MEMORES Ala (TN)
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Museo dell'Aereonautica Gianni Caproni di Trento
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